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Avellino-Palermo 1-0, le pagelle: Maniero di mestiere, D’Angelo “vecchia maniera”

Le pagelle dei calciatori biancoverdi

Con un gol di D’Angelo nel primo tempo, l’Avellino batte il Palermo (1-0) e ottiene la qualificazione al secondo turno della fase nazionale dei playoff. Prestazione di grande sostanza dei lupi, bravi a sbloccare il match e a tenere la giusta concentrazione per tutta la gara. Di seguito i voti ai calciatori biancoverdi:

Forte 7: pronto e reattivo sulla conclusione ravvicinata di Kanoute, intercettata con una respinta di piede. L’estremo difensore biancoverde gestisce bene tutte le situazioni, deviando in angolo nella ripresa anche il tiro di Floriano. Saracinesca, i suoi interventi valgono oro.

Laezza 6,5: il capitano c’è, sta recuperando la miglior forma fisica e si sente. Le incursioni di Kanoute sono costanti, ma dalla parte del numero 5 c’è quasi sempre poco spazio per far male. Prestazione di sostanza in una gara dal peso specifico cruciale, con un’unica sbavatura sull’inserimento di Floriano.

Dossena 6,5: si fa sfuggire Kanoute nell’azione più pericolosa del primo tempo dei rosanero, rischiando grosso. Nel complesso però risponde in maniera positiva, riscattando l’ingenuità di domenica che aveva portato al generoso rigore concesso al Palermo. Nel finale di gara si esalta con un ottimo intervento e una grande uscita palla al piede.

Illanes 6,5: poco reattivo e nervoso nella gara d’andata, preciso e con il sangue freddo stasera. Il centrale argentino tiene bene in difesa, senza mai lasciarsi sorprendere e aggredendo con coraggio gli avversari. Il suo pieno recupero dal punto di vista del rendimento è fondamentale per gli equilibri difensivi della squadra.

Ciancio 6,5: in avvio di gara tiene un ritmo arrembante, gestendo velocemente alcune rimesse laterali e presentandosi con costanza al cross. Con il passare dei minuti l’intensità cala, ma non la (buona) lettura dei momenti che gli consente di essere prezioso in entrambe le fasi.

Carriero 7: solito irriducibile stantuffo della mediana, fa sentire il suo peso facendo tanto lavoro sporco e lanciandosi spesso in avanti in progressione. Ha il cuore e la testa per reggere la pressione di certe partite e lo dimostra a modo suo, con carattere e lucidità. Suo il pallone recuperato da cui scaturisce l’1-0.

Aloi 6,5: come a Palermo è tra i migliori per applicazione e intensità. Al 25’ impegna severamente Pelagotti con un bel destro indirizzato verso l’incrocio; poi si dedica alla fase di contenimento, dando battaglia senza soluzione di continuità e beccandosi un giallo a fine primo tempo.

D’Angelo 7,5: sottotono nelle ultime uscite, si riscatta con una gara alla “vecchia maniera”, tutta freschezza e inserimenti. È proprio da un taglio in area che nasce il gol del vantaggio, realizzato sfruttando l’assist di Maniero. Da palermitano contro il Palermo ha motivazioni extra e lo dimostra anche nella ripresa, dando ritmo e qualità alla manovra. Serve un grande assist a Fella, non concretizzato dall’ex Monopoli.

(dall’89’ Adamo s.v.: gamba e freschezza per l’ultimo sforzo. Guadagna due ottime punizioni nel finale).

Tito 6,5: in genere è il regista laterale della squadra, l’uomo deputato a servire palle gol agli attaccanti. Stavolta il suo contributo è utile dal punto di vista tattico. Strappa una sufficienza senza infamia e senza lode, utile comunque nell’economia generale del match.

Maniero 7: non fa gol, ha anche poche occasioni per provarci, ma è il suo approccio al match ad essere vincente. Tiene subito in apprensione la retroguardia siciliana, andando letteralmente a fare la guerra in area. Trova poi la giocata che spezza l’equilibrio, andando via in progressione e servendo al centro l’assist perfetto per D’Angelo.

(dall’89’ Santaniello s.v.: entra al posto di un esausto Maniero).

Fella 6,5: come Maniero parte bene, guadagnandosi un corner e mostrando una buona condizione atletica. Cala intorno alla mezzora, quando si becca un giallo e comincia a faticare nello sviluppo delle azioni. La sua presenza sulla trequarti offensiva dà però molto fastidio alla retroguardia avversaria, complice il suo forte spirito di sacrificio e la sua grande voglia. Si divora il colpo del ko al 76’.

(dal 91′ Bernardotto s.v.: pochi minuti in campo anche per l’ex Lanusei).

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