CALCIOUS AVELLINO

“Caro Principe, perché non compra l’Avellino?”

Il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, è pronto ad avanzare un’offerta di 4,5 miliardi di euro per acquistare il pacchetto di maggioranza del Manchester United. Considerato il particolare momento storico che sta vivendo l’Avellino, alle prese con un presidente-fantasma e alla ricerca di nuovi (affidabili) acquirenti, abbiamo provato a scrivere una lettera al Principe – con chiaro intento ironico e provocatorio – per convincerlo ad investire nel club biancoverde piuttosto che in Inghilterra. Hai visto mai…

“Caro Principe Mohammed bin Salman,

è da qualche giorno che leggo da più parti notizie circa il suo interessamento per il Manchester United. Si vocifera sia pronto ad offrire una cifra pari a 4,5 miliardi pur di mettere le mani sui Red Devils. Una cifra mostruosa, fuori dal mondo, sintomo del suo grande desiderio di investire nel mondo del calcio. Per quanto lei goda di risorse pressoché illimitate, faccio fatica a pensare che la sua sia una mera passione. Deve esserci dell’altro, che va ovviamente dal fattore economico a quello mediatico. E devo dire che, in questo senso, acquistare lo United sarebbe un’operazione assolutamente sensata e redditizia. Ma non sono qui per avallare la sua scelta di investire in Inghilterra, lo fanno già in tanti e sarebbe monotono. Ho deciso di scriverle per farle sapere che in Italia c’è una squadra, l’Avellino, che non sta vivendo un buon momento ma che per lei potrebbe rappresentare un buon investimento. Per carità, non le nego che in Italia fare calcio sia difficile. Le normative sono complesse, i ricavi e la visibilità non sono certo dei migliori. Figuriamoci in Serie C. Eppure ho trovato una serie di buoni motivi per cui farebbe bene a prendere in considerazione l’ipotesi di acquistare l’Avellino.

Prenda in considerazione i costi. Comprare lo United richiede una cifra esosa, forse non per lei, ma pur sempre molto alta. Questo potrebbe portare ad una riduzione delle risorse destinate al progetto tecnico e al rafforzamento della squadra. Sto ipotizzando, sia chiaro: non mi permetterei mai di imporle una politica al risparmio. Però pensi che l’Avellino potrebbe portarlo via per un paio di milioni. E con il resto, con una minimissima parte, potrebbe fare una squadra coi fiocchi e salire subito in Serie B. Se avesse la malsana idea di provare a fare soldi con il calcio, qui potrebbe pure provarci. La gente non pretende Messi e Ronaldo, come succederebbe allo United, ma si accontenta di un progetto chiaro, di stabilità, di rivivere emozioni sbiadite da un po’. Specie in questo momento. Per cui anche se volesse comprare giovani talenti e rivenderli a peso d’oro, beh, qui potrebbe farlo.

Tralasciando per un attimo il fattore economico, c’è da dire che ne guadagnerebbe senz’altro in termini di amore e passione. I tifosi dell’Avellino sono unici, vivono il calcio in un modo incredibile. Lo so, starà pensando che anche i tifosi dello United sono speciali ed ha ragione. Ma, mi creda, il calcio in provincia è tutta un’altra cosa. E poi vuole mettere il sapore dell’ascesa con una cenerentola come l’Avellino? Allo United vincendo farebbe semplicemente il suo, qui invece scriverebbe la leggenda. So che ha grandi ambizioni e grande bisogno di aumentare la propria fama e ad Avellino, paradossalmente, il suo compito sarebbe più facile. E poi la sfida sarebbe interessante per altri due motivi. Nel calcio italiano sin qui non c’è traccia di investitori arabi. Lei sarebbe il primo e potrebbe aprire nuove prospettive. So che anche questo avrebbe il suo valore per le sue grandiose ambizioni. E poi ad Avellino ritroverebbe i colori della sua patria, il bianco e il verde, che nella cultura araba simboleggiano la purezza e il successo. Non può essere un caso, non trova? Ah, poi qui si mangia bene e i prodotti di qualità non mancano. E se proprio non dovesse piacerle la cucina irpina, consideri che qui siamo a pochi chilometri dal regno della pizza.

Se non sono riuscito a convincerla sul piano del ritorno d’immagine e su quello culinario, provo a ritornare sul versante economico. Aldilà del calcio, qui in Irpinia potrebbe attuare un piano di respiro. Immagino si stia chiedendo come, visto che qui infrastrutture, trasporti e simili latitano. Ma proprio per questo lei potrebbe rivestire un ruolo di primo piano donando a questa terra tutto ciò che le manca. Sarebbe una buona opportunità per arricchirsi, davvero. L’economia tornerebbe a girare e soprattutto regalerebbe un futuro ai giovani di questa terra. Il tasso di disoccupazione a Manchester è pari al 9,3%, qui in Irpinia siamo oltre il 15% (quella giovanile si assesta sul 55). A proposito di infrastrutture, potrebbe costruire uno stadio nuovo. Certo la burocrazia è quella che è, ma spesso in Italia si fa fatica a costruire anche per la mancanza di risorse. Per mettere su un piccolo gioiellino qui ad Avellino non servirebbe molto, sa? Se lo immagina questo impianto moderno, illuminato di biancoverde, con la Curva Sud pronta a dare spettacolo tra cori e coreografie? Provi a dare un’occhiata su YouTube, vedrà di cosa sono capaci. Con lo stadio nuovo potrebbe dare un valore importante al club, se un domani dovesse stancarsi. E potrebbe valorizzare il brand dell’Avellino. Consideri che stiamo parlando di un brand limitato e per molti versi inesplorato. A livello di merchandising girano pochi tarocchi e avrebbe quindi tanto spazio per sperimentare e plasmare un grosso progetto di valorizzazione del marchio Avellino.

E se proprio le piace Manchester, sappia che così facendo un giorno potrebbe arrivarci comunque. All’Old Trafford potrebbe portarci l’Avellino…

Ci pensi, Principe”.

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