Udinese-Avellino, i ricordi di Marino: i 40.500 al Partenio e la testa rotta del dottor Cerullo
L'ex dirigente biancoverde ha raccontato degli episodi legati alla sfida tra lupi e friulani
Udinese-Avellino è anche la partita del cuore di Pierpaolo Marino, dirigente e presidente dei biancoverdi negli anni ’80 e dirigente friulano in epoche più recenti.
Ai microfoni de Il Mattino, si è confidato: “Avellino è la mia città, Udine mi ha adottato, ma venerdì farò il tifo per l’Avellino. Se l’Avellino dovesse passare il turno sarebbe un mezzo miracolo sportivo“.
Marino ha ricordato anche un paio di episodi legati ad Avellino-Udinese. Il primo, quello del 25 settembre 1983, con i lupi che batterono i friulani dinanzi a 40.500 spettatori, “record di spettatori tutt’ora imbattuto al Partenio“, spiega Marino. Il secondo è legato alla stagione 1981-1982, con l’Avellino che riuscì a imporsi al Friuli: “La partita del paradiso, decisa dai compianti Tagliaferri e Chimenti. È indimenticabile anche per un episodio particolare. Il dottore Franco Cerullo, il nostro storico medico sociale, non si era reso conto di dove fosse quando Tagliaferri ci portò sul 2-0. Si spaccò la testa contro la tettoia della panchina, gli fu suturata con dodici, tredici punti. Non sapevamo se ridere o piangere vedendo il nostro medico, sdraiato e in preda al dolore, gridare: “Chiamate un dottore!”“.