Pazienza, i playoff e l’importanza delle seconde linee | Focus
Tra rosa lunga e tradizione favorevole: l’Avellino ha un vantaggio in più?
Soprattutto per costruire le grandi vittorie, nel calcio come negli altri sport di squadra, la forza dei titolari necessita di un supporto in più, ossia di un apporto decisivo da parte delle cosiddette seconde linee. Questa legge non scritta amplifica il suo valore in competizioni brevi ma intense come i playoff, dove a fare la differenza sono appunto la coesione che anima il gruppo, ma anche la capacità di gestire le energie e di pescare risorse di qualità dalla panchina. Tutti elementi sui quali Pazienza e l’Avellino confidano di poter contare, forti di un’ossatura di squadra e di una tradizione favorevole che sembrano assecondare il loro desiderio.
L’importanza delle seconde linee
Nella conferenza stampa di qualche giorno fa, Pazienza ha difatti riconosciuto l’importanza delle seconde linee sottolineando implicitamente il peso che la rosa lunga può avere nella corsa alla Serie B. “Sono contento dei sorrisi di chi ha giocato meno”, ha chiosato il tecnico pugliese, lasciando intendere come l’armonia interna al gruppo e la consapevolezza di avere risorse per certi versi ancora inesplorate in panchina siano elementi da tenere in grande considerazione.
Per la sua lunga esperienza nel mondo del calcio, l’allenatore biancoverde sa bene che poter contare su un organico di 25 elementi – tenendo tutti sul pezzo – può rappresentare un surplus per le ambizioni del suo Avellino. Poter far ruotare l’undici titolare, lasciando tirare il fiato a qualcuno quando necessario e soprattutto cercare di cambiare l’inerzia a gara in corso con innesti di qualità e sostanza sono possibilità che non tutti gli allenatori hanno. E che Pazienza non ha nessuna voglia di sprecare.
Panchina d’oro: Pazienza al top nei playoff 2022-2023
Se Pazienza sa riconoscere l’importanza delle seconde linee e il potenziale apporto decisivo della panchina, il merito è anche dei playoff 2022-2023. Nella passata stagione, infatti, quando era alla guida del Cerignola, l’allenatore biancoverde ha potuto saggiare in prima persona come a risolvere le partite ad eliminazione diretta siano spesso i subentrati.
Nelle 4 gare disputate nella scorsa edizione degli spareggi promozione, l’attuale tecnico dei lupi si rivelò il re dei cambi, pescando dalla panchina 4 gol e 2 assist. Una media eccellente, che gli consentì di piegare Juve Stabia e Monopoli e per poco non gli permise di eliminare il Foggia.
Forte di questa tradizione positiva e consapevole del suo peso – nel Primo Turno della Fase a Gironi il Rimini ha eliminato il Gubbio proprio grazie ad un’intuizione di Troise – Pazienza si prepara dunque a rindossare la corona per sfruttare al massimo il potenziale della rosa biancoverde.
Rosa lunga e tradizione favorevole: l’Avellino ha (almeno) 3 risorse in più
Il suddetto potenziale è d’altra parte notevole e risiede per prima cosa, come anticipato, nella profondità dell’organico. L’Avellino è probabilmente con il Padova l’unica squadra dei playoff che può vantare a tutti gli effetti su due titolari per ruolo, ampliando così il ventaglio delle scelte e delle alternative.
Tra le fila dei biancoverdi, poi, sono tre in particolare i calciatori che – per una questione di curriculum – si candidando ad essere delle risorse in più ai playoff. Il primo è senza dubbio Marconi. Per quanto poco utilizzato nel corso della stagione regolare, l’attaccante ha dalla sua una lunga esperienza nei confronti ad eliminazione e – dall’alto delle sue 5 reti in 11 apparizioni e del suo successo con la maglia del Pisa – può di sicuro rappresentare una freccia in più nell’arco di Pazienza.
Discorso simile per Lores Varela, vicinissimo al rientro dall’infortunio, assoluto mattatore nella promozione del Pisa 2015-2016 con 4 gol (una tripletta in semifinale!) e D’Ausilio, che proprio agli ordini di Pazienza, nella passata stagione, tirò fuori dal cilindro, entrando dalla panchina, 2 gol e 1 assist in appena 117’. Numeri, qualità e aspettative che fanno sorridere l’Avellino e che regalano al lupo un possibile fattore in più da sfruttare nella corsa alla promozione.
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