
Un piccolo gioiello sportivo. Un vanto per la città di Avellino. Un impianto capace di ospitare poco meno di 5200 spettatori. Un’Eurolega giocata (2008-2009). Una Final Eight di Coppa Italia disputatasi nel febbraio 2010. Diciannove anni di serie A ed una storia fatta di numerose pagine da ricordare e celebrare. Oggi un impianto, oggetto di interventi di manutenzione per le Universiadi estive, pericolosamente (quasi) abbandonato a se stesso.
La recente bufera estiva che ha riguardato da vicino lo sport avellinese, ha avuto i suoi strascichi anche sul PaladelMauro. Lo storico palazzetto di via Capozzi è passato alle cronache poche settimane fa per le infiltrazioni d’acqua – causate dalle forti precipitazioni che hanno interessato il comune capoluogo – che hanno impedito la disputa di due partite, rispettivamente della Scandone e del Basket Club Irpinia.
Adesso l’incognita per la struttura di contrada Zoccolari è rappresentata dal freddo – dovuto alla mancata accensione dell’impianto di riscaldamento – che impera al proprio interno tanto da condizionare gli allenamenti degli atleti chiamati a svolgere le sedute quotidiane. Un problema sottolineato da coach Gianluca De Gennaro sia nel pre che nel post partita con Bisceglie.
Le fredde temperature non devono costituire un alibi per i cestisti protagonisti di una prova scadente offerta nel ko contro i pugliesi. Ma parlare del freddo dentro il palasport merita un’attenzione. Una questione che giriamo al Sindaco Gianluca De Festa. In prima linea per salvare il club dal fallimento, adesso è chiamato con la sua squadra di governo a trovare una soluzione. Perché il PaladelMauro non può essere una ghiacciaia.
Entrare in questo tempio sportivo e notare una pulizia carente (vedi i fogli delle statistiche di gioco lasciati abbandonati sui tavoli della tribuna stampa a distanza di due settimane tra una gara ed un’altra lascia un tantino a desiderare) così come l’assenza di un bar funzionante dentro il palazzetto o capire chi è il responsabile della struttura delegato all’apertura e chiusura della stessa spinge a più di una riflessione.
Nel frattempo l’Amministrazione Comunale intervenga cercando di risolvere la questione in poche ore dando le dovute garanzie affinché possa funzionare un regolare riscaldamento. Avellino non è una meta esotica. Il freddo è arrivato. E non servono le luci di Natale a ricordarcelo.