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“Avellino contro Venezia una serie che sarà segnata da un nobile equilibrio”

Quattro squadre che inseguono il gran sogno chiamato scudetto. Milano coi favori del pronostico, Trento una outsider e mina vagante nel girone di ritorno, Venezia ed Avellino che daranno vita all’ennesimo duello in questa stagione.La serie che vedrà di fronte orogranata e biancoverdi appare quella più equilibrata e contrassegnata da un tasso tecnico impreziosito dalla presenza di numerosi campioni sul parquet.

C’è la possibilità di riscattare i quattro ko tra campionato e Champions League maturati contro i veneziani.  Sidigas e l’Umana Reyer ormai si conoscono a menadito. Gli irpini arrivano a quest’appuntamento con una spinta in più sul piano psicologico, segnato dalla vittoria nei quarti contro la Grissin Bon Reggio Emilia.

“C’è una nobile equilibrio tra queste due squadre che hanno lottato per allungare il proprio cammino nella Basketball Champions League e che entrambe hanno sfidato l’Iberostar Tenerife, in diversi momenti della stagione, autentica rivelazione nella Acb spagnola”. Questo è il pensiero di coach Stefano Michelini, opinionista di Rai Sport e della trasmissione “Overtime” che, in più di una circostanza, ha avuto l’occasione di commentare le gesta delle due compagini.

“Il 4-0 che vede Venezia in vantaggio negli scontri diretti – aggiunge l’ex coach anche di Sassari – non deve assolutamente condizionare la preparazione tecnica e psicologica della Sidigas che può contare su un Joe Ragland, valore in più, che ha dimostrato un gran attaccamento alla maglia e ai propri compagni nella serie contro Reggio Emilia.”

Sulla mancata nomina di Joe Ragland come Mvp della stagione 2016-2017, Michelini preferisce guardare avanti: “Joe è stato scelto da me nella mia trasmissione come Mvp del girone d’andata. Adesso serve guardare avanti ma ciò che ha dimostrato contro la Grissin Bon è qualcosa di meraviglioso e da prendere come esempio.”

Sul piano tattico la differenza che intercorrerà tra le due contendenti ad un posto in finale riguarderà la differente tipologia dei lunghi a disposizione di Sacripanti e De Raffaele e all’utilizzo che verrà fatto: “Avere due centri come Cusin e Fesenko garantisce una qualità e varietà di soluzioni in attacco e difesa di non poco conto. L’ucraino, a mio giudizio, è il centro più dominante in attacco non solo per la stazza ma anche per i numeri che può offrire. Dall’altra parte la Reyer può giocare dodici giocatori che possono essere dei titolari da quintetto. C’è Batista che, seppur non con un ruolo da prima punta, può esser d’impatto anche se si è inserito col tempo nei meccanismi. Il valore che può fare la differenza per la Reyer è un giocatore come Julian Stone, un regista di due metri che può catturare anche dieci rimbalzi e giocare non soltanto nel suo ruolo.”

La presenza di veterani quali Green, Logan e lo stesso Ragland (nonostante i soli ventisette anni) può rappresentare una garanzia anche per i rookie del roster come Levi Randolph o Adonis Thomas che nelle precendenti quattro sfide con la Reyer hanno peccato di discontinuità in termini di rendimento: “Ritengo che Green debba giocare con un minutaggio non elevatissimo ma che gli consente di essere più efficace. Marques  il giusto complemento per un reparto che può contare su gente come Logan e Ragland. Si peccherà in altezza ma il potenziale a disposizione costringe le difese avversarie a doversi preoccupare innanzitutto di questi tre. La loro presenza può portare ragazzi come gli stessi Randolph e Thomas a giocare con maggior lucidità così tante partite.”

In quante partite potrà decidersi realmente il duello Avellino – Venezia? “Sarà una serie lunghissima con la Sidigas che darà il filo da torcere per raggiungere quello step in più. Merito anche a Venezia che ha creato un gruppo straordinario, rilanciando un Stefano Tonut che tornerà utile per l’estate azzurra.”

 


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