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Basket – L’ex Tucci: “La sfida con Avellino? Non decisiva per il secondo posto”

Nella Final Four della Basketball Champions League in programma a Tenerife dal 28 al 30 aprile ci sarà anche un pò di Irpinia rappresentata da Gianluca Tucci, attuale assistant coach dell’Umana Reyer Venezia, l’unica formazione italiana che ha strappato l’atto finale nella neonata competizione della Fiba. Prima dell’impegno nelle isole Canarie, gli orogranata vogliono blindare il secondo posto in campionato e dovranno farlo a partire dal posticipo di lunedì sera contro la Sidigas Avellino che, dal canto suo, vuole vincere il quarto appuntamento stagionale contro la compagine orogranata.

Coach Tucci siete alle Final Four di Champions League, una bella soddisfazione al suo primo anno in Laguna?

“E’ il frutto del lavoro che svolgiamo in palestra ogni giorno, l’ambiente è carico e preparato. Siamo un bel gruppo e ci godiamo questa soddisfazione. E’ importante vivere questo momento perchè l’entusiasmo che stiamo vivendo ci permetterà di affrontare al meglio il prossimo mese di aprile che sarà decisivo con tante gare fondamentali per la nostra stagione.”

Comincerete dal posticipo contro la Sidigas che dovrebbe recuperare per il match Joe Ragland. Non una bella notizia per l’Umana Reyer che, dal canto suo, potrà schierare Julyan Stone assente nelle precedenti tre partite.

“La Scandone resta una formazione temibile al di là della presenza di un elemento come Joe. Le vittorie con Reggio Emilia e Sassari lo confermano. L’arrivo di David Logan conferma la qualità e lo spessore del loro roster ma anche la capacità di condizionare le difese avversarie nel dover porre l’attenzione non soltanto su un giocatore ma su più di uno, rendendo il lavoro più difficile. Noi recuperiamo Tonut e avremo anche uno Stone in più. E’ un giocatore che può marcare ben quattro ruoli nel nostro campionato grazie alla sua atipicità e grande duttilità. Conosce bene l’ambiente e tanti dei giocatori che militano in questo roster. E’ stata la nostra prima scelta nel momento di inserire un altro elemento in squadra. Resta da perfezionare la sua intesa coi nostri giochi ma ciò dipende anche dal fatto che Julyan gioca soltanto in campionato ed occorre un pò più di tempo.”

Voi ed Avellino vi conoscete bene da un punto di vista tattico. In tanti si chiedono se schiererete anche Batista che potrebbe ingaggiare un interessante duello contro Fesenko?

“Sicuramente ci saranno delle novità tattiche ma ciò che conta è metterci tanta energia contro una squadra come Avellino che ritengo non sia Ragland dipendente come lo è potuto essere nella partita dello scorso dicembre. Avere in squadra gente come Fesenko o Logan permette di avere maggiori soluzioni in attacco ed essere meno prevedibili. Sappiamo che la Scandone nei momenti di difficoltà si appellerà anche ai suoi giocatori di maggior esperienza come Green e Leunen ma non dovremo affrontarli con superficialità.  Sull’impiego di Batista decideremo soltanto domani. Sin qui abbiamo giocato molto spesso e bene con due ali forti sotto canestro o con un lungo come Ortner che ci ha dato tante garanzie da un punto di vista fisico e di esperienza. Se Venezia vorrà vincere dovrà tener conto del potenziale complessivo di Avellino che, a mio parere, ha un giocatore come Randolph tra i più bravi nel ruolo di guardia – ala ed elemento difficile da marcare per la sua altezza ed il suo modo di giocare.”

Lunedì sarà una gara decisiva per il secondo posto in classifica?

“Non credo perchè il campionato riserverà altre cinque partite. Dopo Avellino, dovremo giocare con Milano e Brescia mentre la Scandone dovrà affrontare in casa Cantù e Venezia. Fra tre settimane la classifica potrebbe cambiare al di là del match di lunedì sera. Di certo è un appuntamento importante ma non decisivo.”

Sta vivendo l’esperienza in Champions League. Che giudizio attribuisce alla competizione?

“Un livello migliore di quanto si potesse immaginare. La nostra prima fase è stata di livello assoluto contro squadre ben allestite che ci ha permessao di abituarci ad un basket dall’alto tasso tecnico e ciò ci ha aiutato nella fase successiva: penso al Tenerife, a Rostov o lo stesso Pinar karsiyaka che sono protagoniste nei rispettivi campionati di appartenenza.”

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