
In questa prima parte di stagione è chiamato a sostituire Kyrylo Fesenko nel minutaggio da pivot. La duttilità di Andrea Zerini è una delle chiavi che hanno permesso alla Sidigas Avellino di ottenere cinque vittorie nelle prime sette gare ufficiali della stagione tra campionato e Basketball Champions League. L’ala fiorentina è intervenuta ad Avellino Tv come ospite della trasmissione “Timeout” in cui ha analizzato questo scorcio di stagione: “Non è un problema per me giocare da centro anche se il mio ruolo è un altro. Ho già giocato come pivot anche quando ero a Brindisi e sono consapevole che in Europa posso incontrare avversari più grandi e pesanti di me: non mi impressiona la cosa ma è una sfida da accettare perché quello che conta è vincere.”
L’ex capitano dell’Enel vede di buon occhio l’arrivo di un buon giocatore come Ben Ortner: “I nuovi giocatori bisogna accoglierli e farli entrare subito nel gruppo. Non bisogna vedere la cosa come un motivo nel perdere minutaggio. Un nuovo giocatore come lui potrebbe darci una mano importante per farci trovare fisicamente più riposati con tante gare da giocare.”
Si accennava alle cinque vittorie in sette match sin qui disputati. Per Zerini è solo l’inizio in vista di un calendario che non concede gare facili: “Dobbiamo fare meglio: il ko di Brescia ci è servito a darci una svegliata. Stiamo crescendo col gruppo in termini di mentalità e questo ci sta dando grande fiducia.”
Prossima avversaria in campionato è la Red October Cantù che non vive un buon momento dal punto di vista societario: “Non dobbiamo sottovalutarli anche perchè sono una squadra pericolosa in attacco. Avellino ha il compito di vincere quante più partite in casa perché qui si raccolgono punti preziosi.”
Della convocazione al raduno azzurro di metà novembre spiega: “Sono in un’età in cui sto raccogliendo i frutti del lavoro degli anni precedenti. Spero di esserci per le due gare dell’Italia e sono orgoglioso quando arriva la chiamata della Nazionale.”
Sul perché della maglia numero zero fa chiarezza: “Di solito porto il 19 ma quando sono arrivato apparteneva già a Giovanni Severini e ho deciso di scegliere questo numero giocando anche col mio cognome.”