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Questa maglia va meritata: bisogna dare molto di più

Nell’insostenibile peso della sconfitta, di ogni sconfitta, c’è sempre la possibilità di un’attenuante: il modo in cui si perde. Si può uscire dal campo senza punti, ma con l’orgoglio intatto di chi ha dato tutto. Ebbene, questo non è il caso dell’Avellino di ieri. Anzi, non è il caso dell’Avellino di questo inizio di stagione. Una squadra che si è spenta nella gara con la Turris, nel cuore e nell’anima, e che da lì in poi ha fatto una fatica bestiale a ricompattarsi. La squadra feroce e spavalda di inizio anno ha lasciato il posto ad un’accozzaglia di uomini spenta, triste, incapace di scaldare il cuore. La pochezza di attributi e la supponenza mostrata in campo sono pugni nello stomaco dei tifosi, che in fondo non chiedono molto. Vorrebbero una squadra lucida, vogliosa, determinata e feroce. Questione di atteggiamento dunque, che prescinde dai discorsi tecnici e coinvolge piuttosto la testa. Chi è disposto a lottare per questi colori deve farlo. Chi vuole questa maglia deve meritarsela. Altrimenti gennaio è vicino e chi non se la sente può anche cambiare aria.

Non si tratta di pazienza o di equilibrio. Le difficoltà extra campo affrontate in questi mesi dal lupo sono sotto gli occhi di tutti, ma non possono rappresentare un alibi in eterno. Questo è il momento delle assunzioni di responsabilità e delle scelte forti da parte di tutti: società, guida tecnica e calciatori. Si media e si dialoga quando c’è un riscontro o una predisposizione, altrimenti occorre prendere scelte forti. La rosa a disposizione di Braglia ha evidentemente dei limiti strutturali, visibili sin da subito ma ingigantiti in campo. Per sopperire alle difficoltà bisogna pertanto prendere decisioni forti e coraggiose subito.

Basta apatia

Il modulo e gli uomini non possono diventare un dogma: schemi e nomi devono passare in secondo piano rispetto al bene dell’Avellino. Se la società crede in Braglia, com’è giusto e lecito che sia, questo è il momento di supportarlo in tutto e per tutto, inducendolo a dare il meglio. Se davvero il tecnico toscano è il migliore della categoria in quanto a carisma e sagacia, questo è il momento di dimostrarlo. Si risolvano i problemi attitudinali della squadra, si faccia capire il valore di questa maglia. La qualità tecnica in senso stretto non è eccelsa? Meglio, si punti a sopperire con grinta, voglia di vincere e concentrazione. Così l’Avellino ha costruito i suoi più bei successi in Serie C, così bisogna ricominciare. Nelle prossime tre gare in casa non servirà solo vincere. Ma sudare la maglia, lottare con tenacia, farsi sentire vivi. Basta mediocrità, basta apatia. Avellino non la merita.

Leggi anche le pagelle della trasferta di Francavilla.

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