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IL COMMENTO: Il solito finale, ma questa resta una squadra viva

Ancora una sconfitta sul filo di lana, ancora alla fine di una partita giocata benissimo per almeno 30 minuti, ma senza riuscire a dare il colpo di coda finale. La Scandone esce sconfitta 81-75 dal PalaSerradimigni, dopo un ultimo quarto perso 23-12, in cui non ha trovato il canestro per oltre 5 minuti, stritolata dalla pressione difensiva dei sardi e dalla bellezza di 10 palle perse. I tanti turnovers (alla fine 26, un’enormità), oltre ad una prova, stavolta, non all’altezza degli esterni (Banks su tutti), sono stati esiziali per i lupi che, comunque sono rimasti in corsa per 39 minuti, in una partita tanto intensa quanto elettrica e confusionaria. Sassari, lo sanno anche le pietre, gioca a ritmi vertiginosi, “costringendo”, spesso, anche gli avversari ad andare fuori giri. Vitucci ha provato ad evitare tutto questo preparando una gara ad un alto numero di possessi, dando più spazio alla panchina (che almeno nel primo tempo ha dato risposte positive), e chiedendo ai suoi uno sforzo atletico non indifferente. E il piano gara ha funzionato, e anche bene, per 30 minuti: i lupi giocano leggeri, sopraritmo, corrono anche quando non dovrebbero (in un paio di occasioni anche da canestro subito) soprattutto con Harper ed Anosike, si cercano e si aiutano, arrivando ad avere anche 9 punti di vantaggio. All’ultima sirena Cavaliero e compagni ci arrivano sul + 5 (58-63) e dei 25 canestri realizzati dal campo ben 19 sono assistiti, frutto del lavoro di squadra e delle amnesie difensive della Dinamo, che si mantiene a galla esclusivamente grazie al talento dei singoli (Logan su tutti) e alle palle perse dai biancoverdi. Al ritorno dall’ultima pausa però, il Banco Sardegna si ricorda di essere una squadra di Eurolega facendo valere tutta la sua fisicità, sopratutto nella propria metà campo. La Scandone accusa il colpo, in più di un occasione fa scadere i 24 secondi senza neanche riuscire a tirare, ma dietro, in qualche modo, tiene e con il canestro di Gaines arriva a -1 a 90 secondi dalla fine, prima che una tripla di Rakim Sanders, dopo una palla quasi recuperata di Anosike, tagli definitivamente le gambe ai baincoverdi. Un’altra sconfitta ancora troppa simile alle precedenti, come uno di quei film belli nella trama, ma dal finale scontato. Stanno iniziando ad essere davvero tante per una squadra, sicuramente ancora soggetta ad alti e bassi, ma che sta dimostrando di lottare e di credere nel proprio valore. Adesso il calendario si fa un po’ più semplice, avendo già giocato contro tutte le prime delle classe: affrontare le prossime partite con questo spirito, diminuendo i cali di tensione, sarà la condizione principale per recuperare i punti persi in questa prima parte di campionato.

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