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Il Commento: Questa fa male…molto male

Ci risulta incredibilmente difficile commentare una partita come quella di questa sera. Potremmo parlare di una Scandone a due facce, o della (ormai) cronica incapacità dei biancoverdi di essere costanti per tutti i quaranta minuti, o ancora delle solite, banali, evitabilissime palle perse o, se volete, conoscendo la vostra passione malata per la polemica, della gestione dell’ultimo possesso. Tutte questi discorsi se ne sarebbero andati allegramente a farsi benedire se, prima ancora dell’ultimo attacco gestito da Gaines, Hanga fosse riuscito a recuperare quella palla che invece, solo toccata e non controllata, è andata nelle mani di Fontecchio per la tripla del definitivo sorpasso. E invece, quella maledetta (in questo caso) boccia arancione è andata proprio nelle mani peggiore, quelle di un 19enne che, quest’anno, ha già dimostrato di saper vincere le partite in massima serie (per informazioni citofonate al PalaCarrera di Pistoia e chiedete). Il 77-76 finale in favore della Virtus, se non fosse ancora chiaro, fa male per come è arrivato e per quello che potrebbe rappresentare per il futuro a medio termine dei biancoverdi. Al di là dei meriti dei lupi, per come si era messa la partita, si doveva uscire dall’Unipol Arena con i due punti. Non esserci riusciti è un problema che potrebbe risultare decisivo anche sotto altri aspetti. ”Grazie” ai peggiori quindici minuti di tutta la stagione, la Scandone scivolava a -15 (39-24), prima di dare i primi segnali di vita. Il -10 di fine primo quarto (27-17), figlio di un approccio completamente sbagliato su entrambi i lati del campo, con la Virtus sempre prima su ogni maledetta (di nuovo) palla vagante, era quasi un affare per i lupi che però non ne approfittavano e continuavano nella loro partita fatta di palle perse (12 al 16imo) e indolenza in praticamente tutti i suoi elementi. Una prima scossa provava a darla Harper (comunque insufficiente la sua prova), prima che 5 punti bianconeri in 40 secondi (tripla di Imbrò in faccia a Gaines, e Fontecchio sulla sirena dopo il 14imo turnover) riportassero la Granarolo alla doppia cifra di vantaggio (44-34). Ci piace pensare (anzi, forse un po’ lo speriamo) che coach Vitucci, durante l’intervallo, abbia fatto volare negli spogliatoi qualsiasi cosa gli passasse per le mani, per dare la sveglia ai suoi ragazzi, perché d’incanto i lupi riescono a prendere ritmo e, soprattutto, energia. Tutta la squadra sale di colpi, le palle perse restano normali (solo 3 nel quarto) e un 2+1 di Harper mette, finalmente, i biancoverdi avanti nel punteggio. Inoltre, coach Valli è costretto a lasciare in panchina Ray (nel primo tempo 15 punti senza errori), Gaddy e Mazzola, tutti con 4 falli. L’ultimo quarto parte con i lupi sotto nel punteggio (54-53), ma con tutta l’inerzia a favore. Ci sarebbero tante occasioni per assestare il colpo da KOT, ma la Virtus è brava a resistere, anche quando Hanga fa commettere il quinto fallo in attacco a Ray con una giocata difensiva da cinema, e resta in piedi, fino a quando quella maledetta (sempre lei) palla anziché trovare le mani dell’ungherese si accomoda in quelle del numero 13 Virtus. Il resto sono 10 secondi di Gaines con la palla in mano a 15 metri dal canestro, un pick and roll giocato come peggio non si potrebbe e un palla lanciata in cielo che non muore dove dovrebbe, in un area strapiena di contatti leciti o meno. Fa sempre male, ma così è come una stilettata: non fa male subito, ma te ne accorgi solo dopo.

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