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Ripescaggio Italia ai Mondiali? Una possibilità c’è, ma..

C’è ancora speranza di vedere l’Italia ai mondiali in Russia?
Chiamiamola “possibilità” più che speranza, considerati gli scenari che dovrebbero venirsi a creare. Ma, sì. Una possibilità c’è.
Il regolamento ufficiale della FIFA parla chiaro: non è esclusa alcuna ipotesi per incrementare il numero delle squadre partecipanti, ovvero 32.
Ebbene, come potrebbe, una squadra eliminata sul campo, prendere ugualmente parte al Mondiale?
La risposta è contemplata all’interno dell’articolo 7 del regolamento FIFA e fa riferimento ad un possibile ripescaggio nel caso una squadra “si ritiri o sia esclusa dalla competizione“.
Lo stesso articolo chiarisce che in caso di esclusione o ritiro di una partecipante, non si procederà al ripescaggio tramite classifica del girone di qualificazione annesso alla squadra ritirata, ma sarà il Comitato Organizzatore della FIFA a decidere sulla questione “a propria discrezione” e a prendere “qualsiasi azione necessaria“, compresa la scelta su quale squadra includere nella competizione, in sostituzione dell’esclusa.
Qui sotto l’articolo 7:

If any association withdraws or is excluded from the competition, the FIFA Organising Committee shall decide on the matter at its sole discretion and take whatever action is deemed necessary. The FIFA Organising Committee may in particular decide to replace the association in question with another association.

Ma quali sarebbero gli scenari che costringerebbero una squadra a non partecipare ad un Mondiale? E perchè la stessa dovrebbe rinunciare?
La risposta sta in tutte quelle nazioni che vivono un momento storico delicato dal punto di vista politico e sociale e in cui, dunque, potrebbero esserci imminenti guerre o pesanti questioni sociali che non permetterebbero la partecipazione alla competizione sportiva.
Tra i Paesi qualificati ne troviamo già diversi: Egitto, Arabia Saudita, Iran, Honduras, Senegal, Nigeria e Corea del Sud. Da non escludere neppure la Spagna, visto il conflitto interno legato alla questione Catalogna.
Scenari catastrofici che, come detto, non ci permettono di parlare di “speranza”, ma piuttosto di possibilità.
Possibilità flebile?
Si, ma non dimentichiamo che i precedenti non mancano. L’ultimo, e clamoroso, risale al 1992, quando la Danimarca fu ripescata agli Europei, dopo l’esclusione della Jugoslavia per lo scoppio della guerra nei Balcani.
Il clamore sta nel fatto che, poi, la Danimarca quegli europei li vinse.
I Danesi, allora, erano arrivati secondi nel girone qualificatorio vinto dalla Jugoslavia e il regolamento gli dava ragione.
Ad oggi però, con le nuova norma dell’articolo 7, basterebbe che una qualsiasi squadra del globo rinunciasse al Mondiale per far si che l’Italia venga ripescata.
Perché?
Come detto, sarà lo stesso Comitato FIFA a decidere e, considerato il ranking mondiale degli azzurri (9° posto), e l’interesse economico tra sponsor e diritti tv, l’Italia è assolutamente in pole per il ripescaggio. Senza dimenticare che il presidente FIFA ha un nome che suona molto “familiare”: Gianni Infantino.

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