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Avellino, non perdere la testa. Questo è il momento della lucidità

Un errore da non ripetere per i lupi

Una sconfitta come quella di ieri, maturata nei minuti finali per un rigore molto generoso, ha evidentemente ripercussioni psicologiche e sportive enormi. La ferita per l’Avellino è stata dolorosa, inaspettata, a tradimento. E per questo ha fatto ancora più male, scatenando il putiferio a fine gara che tante polemiche ha sollevato a Palermo e dintorni. L’espulsione di Baraye e le immagini sul presunto atteggiamento antisportivo di Braglia hanno animato il day after, creando un clima tutt’altro che sereno in vista della gara di ritorno.

Alla luce di tutti questi avvenimenti, mercoledì al Partenio l’Avellino non dovrà semplicemente battere il Palermo, ma dovrà sfidare anche i propri nervi. Nella gara del “Barbera” i lupi hanno ceduto proprio sul piano nervoso, prestando ingenuamente il fianco ai rosanero. Nel primo tempo la squadra biancoverde si è adattata o addirittura ha cercato di imporre una battaglia sul filo dei nervi, con le 2-3 zuffe nate in seguito ad episodi più o meno leciti. Alla lunga però questa lettura del match si è rivelata dannosa, portando al rigore realizzato da Floriano e agli strascichi poco felici a caldo.

Se c’è una cosa che l’Avellino non deve fare, ed è la storia di questo campionato a dirlo, è buttarsi in un vortice di pressioni ed isterie che – per costituzione – questa squadra non regge. Pur essendo costruita da calciatori abituati alla lotta, la formazione biancoverde dà il meglio di sé quando è lucida, quando gioca sulle ali della serenità e con il vento in poppa. Giocare con il peso sulle spalle, col groppo in gola, non aiuta questi ragazzi, pronti invece a sfoderare prestazioni da veri lupi quando intorno c’è il sole.

Venire fuori da una situazione difficile non è semplice, ma per provarci bisogna assolutamente lasciare fuori dal campo tutto il resto e pensare solo a sé stessi. Vincere vuol dire passare il turno, a prescindere dallo scarto. Allora basta provocazioni, basta tranelli. Ai lupi servono solo grande lucidità, capacità di restare con la testa dentro il gioco e di adattarsi ai momenti della partita. Con il cuore caldo e i nervi freddi. Senza inutili ansie o paranoie.

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