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Avellino, Rastelli: “Se sono seduto qui è per riportare l’Avellino in B, manca la punta centrale”

Ecco cosa ha detto l'allenatore biancoverde in fase di presentazione della gara

Alla vigilia della sfida tra Avellino e Latina il tecnico della formazione irpina Massimo Rastelli si è soffermato nella consueta conferenza stampa di presentazione per introdurre la gara contro i laziali.

È l’ultima gara prima della chiusura del mercato e per noi allenatori è una manna dal cielo, in modo che andiamo ad archiviare questa che è una fase delicata della stagione. Affrontiamo una partita difficile contro un ottimo avversario che è molto organizzato, molto aggressivo e che ha delle individualità, dal punto di vista tecnico, non trascurabili. Come tutte le partite di questo girone va preso con le molle avendo il giusto rispetto di questo avversario ma essendo consapevoli che vorremmo portare a casa la prima vittoria di questo 2023 perché penso sia arrivato il momento di accelerare. È una partita importante come lo sono tutte, una vittoria ci darebbe quel pizzico di convinzione in più. Ci farebbe poi guadagnare qualche posizione e lavorare con la tranquillità che è mancata in questo periodo. 

Sul mercato: “Sono arrivati dei ragazzi nuovi e di conseguenza piano piano dobbiamo integrarli in squadra e fargli capire ciò che questa squadra ha bisogno. Le valutazioni le possiamo fare solo dopo il 31. Sono arrivati giocatori che avevano la caratteristiche e le qualità per cercare di alzare il livello. D’Angelo ha le caratteristiche che piacciono a me. Tounkara è bravo a giocare in qualsiasi posizione dell’attacco, Mazzocco è stata un’opportunità. Con gli infortuni sia di Dall’Oglio che di Matera è nata questa opportunità ed ho ritenuto opportuno di andare a mettere un giocatore che mette fisicità. Ci tengo a chiarire, visto che uno degli obiettivi era Gori ed è sfumato, che era possibilità di portare un play come alternativa a Casarini. Manca la punta centrale che era uno dei primi obiettivi e uno dei profili era quello di Marconi. Vediamo se in questi ultimi giorni si riesce a chiudere quest’operazione. Sono state le mie indicazioni portare ad Avellino giocatori di alto profilo. A fine mercato dico quali sono gli obiettivi da qui a fine stagione”.

Sulla squadra: “Noi in questo periodo abbiamo alternato, all’interno della stessa partita, prestazioni positive con secondi tempi non all’altezza. Stiamo pagando la transizione tra l’Avellino che era e quello che deve essere. Le voci di mercato distraggono e inconsciamente qualcosa tolgono. Dobbiamo essere bravi a gestire le pressioni, a gestire il fatto che quando siamo chiamati a dover vincere a tutti i costi questa squadra ha dimostrato di non avere la capacità di questo tipo di gestione. Questo deve essere per noi motivo di crescita.

Continua parlando del possibile arrivo di una punta centrale offensiva: “Non ho nessuna rabbia in corpo, sono un uomo di calcio, conosco le dinamiche del mercato. Insieme al direttore avevamo le idee ben chiare sugli uomini da portare qui ad Avellino. Alcune operazioni siamo riusciti a farle subito, altre si sono interrotte e abbiamo cambiato obiettivi. È naturale che avrei voluto l’attaccante il primo gennaio, la società sta facendo tutto il possibile per cercare di accontentarmi. Se non dovesse succedere è una valutazione che farò il 31 gennaio”.

Sugli indisponibili: “Fuori ci sono Pane, Dall’Oglio e Zanandrea. Abbiamo perso Gianmaria che ha un fastidio da inizio settimana e non si è allenato. Pasquale è in via di guarigione, per Jacopo lo stiamo osservando. Recuperiamo solo Matera”

Sull’assetto tattico: “Io provo sempre tante soluzioni. I ragazzi sono sempre pronti a fare qualsiasi tipo di situazione decido”.

Sull’ambiente: “Quando sono arrivato abbiamo detto azzeriamo quello che è stato, facciamo un percorso nuovo, stateci vicini e questo è stato fatto. Poi il fatto che dal primo gennaio non siano arrivati magari quelli che tutta la piazza si aspettasse subito ha fatto si che tutti i malumori, che tutti gli attriti del passato siano venuti prepotentemente fuori. Quindi credo che questo abbia inquinato nuovamente i cosiddetti pozzi, si siano esasperati tutti gli atteggiamenti. Questo non aiuta. Il calcio è degli avellinesi, la squadra è degli avellinesi. Credo che bisogna avere la consapevolezza che c’è una società che ha un obiettivo importante che è quello di portare l’Avellino in Serie B, tra errori o non errori. Se Rastelli è seduto qua è perché vuole riportare l’Avellino in serie B. Ma è un percorso lungo e difficile. Bisogna essere tutti uniti per costruirlo, ci vuole programmazione ed equilibrio. Senza l’aiuto di tutte le componenti si fa fatica”.

 

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