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La Scandone Avellino risorge: ai lupi il match salvezza contro Cassino

Nel giorno del ricordo dei trentanove anni dal terremoto del 23 novembre 1980 la Scandone Avellino risponde finalmente presente e conquista la sua seconda vittoria nel campionato di serie B. Al PaladelMauro ad arrendersi è la Virtus Cassino che nulla può contro la voglia di rivalsa dei lupi che danno un segnale chiaro per la lotta salvezza vincendo col punteggio finale di 72-53.

Il tabellino del match

I padroni di casa sono protagonisti di un avvio incoraggiante: Marzaaioli e Locci firmano i primi sette punti confermando il discreto stato di forma. I laziali dall’altra parte litigano col ferro esponendosi alle ripartenze degli avversari ma riescono a restare in carreggiata con Callara che è il più reattivo di tutti a rimbalzo d’attacco. Marzaioli si conferma un’arma in più dalla linea dei tre punti con la seconda tripla messa a segna nel primo quarto. Cassino è costretta a rinunciare a Lasagni che lascia il parquet in barella. Nel frattempo si sbloccano anche Erkmaa e Ondo Mengue che regalano le undici lunghezze di vantaggio dopo sette giri di lancette (18-7). Ospiti che approfitteranno immediatamente di un momento di empasse per rosicchiare sette punti come sancito dal tabellone al termine della prima frazione di gioco (20-13). Coach Vettese continua con la difesa a zona che produce più di una forzatura in attacco degli avellinesi. Liburdi si mette in proprio e riavvicina con due canestri di fila riaprendo la partita (20-18 al 13’). L’inerzia passa nelle mani della Bpc che riesce a mettere il naso avanti con la penetrazione di Fioravanti. Cassino con le seconde linee piazza un parziale di 12-1 che fa scattare il campanello d’allarme. Coach De Gennaro decide di chiamare soltanto dopo che Cecchetti, autentico mattatore sotto le plance, firma il 23-29 allungando il momento di difficoltà nel fare canestro da parte di una Scandone che riesce a bucare la retroguardia biancorossoblu con De Leo, Locci ed un redivivo Rajacic che trova i primi due punti della serata (30-32). C’è da soffrire anche al rientro dagli spogliatoi con ondo Mengue che piazza la bomba che mette un canestro di distanza fra le due squadre dopo che Marzaioli aveva replicato al solito Liburdi. Erkmaa addirittura si alza dai 6.75 metri dando un nuovo padone del match (38-35 al 26’). Avellino si mostra più reattiva sulle palle vaganti e ancora Ondo Mengue tiene accesa la speranza col canestro del 40-39 al 27’. La fiducia torna ad animare i cestisti di casa che dall’angolo insaccano la tripla del 45-41 con Marzaioli. Chiudono in crescendo i lupi che beneficiano anche dell’apporto di Giulio Dushi che dalla lunetta firma il 48-44. Si entra così nell’ultima e decisiva frazione con Ondo Mengue che ha ancora la mano calda: il colored italiano è l’autore di un nuovo strappo che porta Avellino sul 53-44 costringendo coach Vettese al timeout d’emergenza. E’ Cecchetti a rispondere con due iniziative personali che riequilibrano parzialmente l’incontro a sei minuti dalla sirena finale. Erkmaa torna a farsi vivo con un paio di giocate che regalano per la seconda volta nel match la doppia cifra di vantaggio ai padroni di casa. Liburd, tuttavia, non vuol saperne di mollare e tiene accesa una speranza al 37’ di gara (62-53) ma Locci è abile a giocare il pick and roll con Erkmaa che mette quasi in cassaforte una vittoria che mancava da troppo tempo.

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